STATALE – Oggi vogliamo divertirci, con un articolo completamente diverso dal solito.
Non vi racconteremo di un risultato sportivo ottenuto da una squadra dell’Università degli Studi di Milano. No, non lo faremo.
Oggi vi parliamo di cosa vuol dire far parte del movimento sportivo dell’Università degli Studi di Milano. Che sia calcio, pallavolo, basket, tennis, atletica e chi più ne ha più ne metta. Anche la scrittura, ovviamente
Attenzione, spoiler: l’articolo è strettamente NON PERSONALE. No, perché ognuno di noi avrà provato le emozioni che leggerete. Almeno una volta.
Non troverete nemmeno una firma alla fine del pezzo. Questo pezzo è stato scritto da ogni persona che in questi anni ha lasciato qualche ricordo nella storia dello sport in Statale.
Una sola precisazione. Chi trascrive questo pezzo di storia ha origini baresi e si sente autorizzato a prendere in prestito il coro qui sotto.
Giusto per dare un ritmo musicale e avere una linea guida. Potete anche cantarlo, alla fine di tutto. I cori servono a questo, no? Perchè in fondo quello che è rappresenta questa squadra per questa città, è ciò che contraddistingue questo ateneo per noi studenti. Noi atleti.
Allora per farvi capire meglio (prima di andarlo a scomporre e modificare) vi postiamo l’originale. Così da poterlo cogliere nella sua essenza.
“Da quando sono al mondo, io tifo per te
di tempo ne è passato e sono innamorato sempre di più.
La senti questa voce, chi canta è il mio cuore.
La Bari è il mio amore… non te lo so spiegare,
tanto non capirai… tanto non capirai… “
Vi starete chiedendo: come è possibile che un coro di una squadra di calcio sia paragonabile a una Università?
Bhe, vi rispondo direttamente: quali sono le emozioni che provate ogni volta che scendete in campo con la maglia della Statale? Ecco. La risposta sta in quelle gambe che tremano, in quel battito irregolare. PER MINERVA.
”Da quando sono in Uni, io tifo per te”
Crederci fino in fondo. Gridare “Dai Statale, dai” con un filo di voce, quando tutto sembra perduto. Dal primo giorno di Università, all’ultimo.
Che poi esiste un ultimo giorno in Statale? Può il salto di una siepe cancellare un viaggio lungo anni, accanto ai compagni di squadra, amici per la vita? Siamo certi di no. Prendete l’ultima foto fatta con i vostri compagni. Anche se è di molti anni fa ricorderete tutti i nomi.
Perché dal primo giorno, la vostra squadra (questa Università) vi si è cucita addosso. Come una seconda pelle. Uno stile di vita.
C’è chi per il rotto della cuffia è stato preso alle selezioni e poi (quasi) da solo ha creato qualcosa di pazzesco.
C’è chi ha trovato i compagni di una vita. Fratelli, non di sangue.
C’è chi ha trovato l’amore. In ogni sua sfumatura.
C’è anche chi ha messo piede e poi dopo un solo anno ha dovuto abbandonare. Ma la distanza non ha mai realmente compromesso nulla.Sì, il tempo è passato. Ma la passione è la stessa del primo giorno.
Esserci gli uni per gli altri, dal primo incontro. Senza essersi mai visti o conosciuti. Arrivare a fare i salti mortali, l’impossibile. Per spingere un compagno oltre l’ostacolo.Questo è il nostro cuore. E’ piangere per aver lasciato qualcosa di incompiuto. Per un ginocchio che sul più bello ha fatto crack, mentre la testa ti porterebbe ancora una volta dentro l’area di rigore.
Minerva per gli antichi romani era la divinità della lealtà in lotta, delle grandi virtù della guerra giusta , della saggezza. Serve altro?
Rideranno a sentire “Se vinciamo limoniamo“. Ma tu, studente della Statale, sai benissimo cosa vuol dire.
Essere iscritti nel secondo ateneo più grande d’Italia. Per distacco il più vasto di Milano. Per storia e tradizione. Per ciò che propone.
Rispondere al “Ma tu vai in Università?” degli amici con un “No, in Statale”
Non capiranno mai cosa vuol dire partecipare in 100 a un evento internazionale. Oppure collaborare all’organizzazione di uno, per migliaia di studenti di tutto il mondo. Sempre con lo stesso stemma, con orgoglio stampato sul petto.
Con tantissimo, orgoglio.
Se oggi siamo qui a raccontare di storie meravigliose è merito di chi, anni fa, ha avuto il coraggio di sognarlo. E infatti,
”Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”.
Abbiamo avuto coraggio e quest’anno più che mai vogliamo averne ancora.
Di quella Minerva stampata su ogni maglia.
Che diventi per voi la vostra amante segreta. In ogni dove, in ogni tempo.
di tempo ne è passato e sono innamorato sempre di più.
La senti questa voce, chi canta è il mio cuore.
Statale è il mio amore… non te lo so spiegare,
tanto non capirai… tanto non capirai… “
Che siano un anno ricco di soddisfazioni personali e di squadra.
Che sia il vostro anno.
Fratelli della Statale.
“Infinito amore, eterna Università mia”
15 Giugno 2018