BASKET – Giovedì 11 aprile, al Crespi di Lambrate, si è giocato il match tra la Bianca della Statale e lo Iulm. Le premesse pre-gara erano nuvole d’incertezza, con Facchetti che schiera una squadra di riserva, e gli avversari che si presentano in cinque contati.
Fiducia nella condizione fisica o emergenza in panchina? Il fischio d’inizio chiarirà questo dubbio. I primi due quarti sono brutti da vedere, con un basket espresso a livelli amatoriali sotto un sole d’estate. Nel complesso lo Iulm parte bene difendendosi a zona e attaccando a singoli, mostrando più un gioco rude e solido dietro che davanti. La Bianca invece fatica a portare dei canestri belli da vedere e, pur non togliendo efficienza al risultato, riesce a chiudere con un 13-10 il primo e 29-25 il secondo quarto.
È evidente la difficoltà ad ingranare dei ragazzi di Facchetti, non tanto per il tabellone quanto per il contenuto mostrato in campo. Gli azzurri di via Carlo Bo possono contare giusto su un lungo che sappia muoversi senza stonare e, colpa anche dei numeri esigui, man mano che le lancette avanzano loro perdono colpi. La fatica, il sudore e la stanchezza sono il peggior nemico. Se non si riesce a tirare fuori qualcosa di meglio c’è da domandarsi come si spenda il tempo in allenamento. Facchetti lo sa e approfitta del break per riposizionare i ragazzi. La messa in ordine serve come l’asciugamano che pulisce il parquet bagnato e quando la Statale inizia il terzo quarto è su tutt’altro binario.
Checchin si preoccupa da solo di guadagnare un parziale di +8 sugli avversario, chiudendo il quarto con un 41 a 29 che non ammette repliche. Da segnalare anche l’ottima prestazione di Martin Blanco, che sicuramente «avrà molto più minutaggio da ora in poi perché ha mostrato tecnica e qualità che non mi aspettavo» commenterà Simone Facchetti a fine gara. L’ultimo quarto è un giro di campo in scioltezza a fine allenamento, con il distacco che si fa evidente e il fiato dello Iulm che si fa pesante. Al fischio finale il tabellone segna 71 a 43 per i bianchi. Applausi, strette di mano e a casa.
Mattia Russo
16 Aprile 2019