WIUC 2021 – Dopo un anno di stop è ritornato il campionato internazionale tra università e la Statale ha risposto presente alla chiamata.
Settimana di fuoco per gli atleti della nostra università! Dal 10 al 14 novembre si è tenuta a Roma la sesta edizione del WIUC (World InterUniversities Championship), campionato internazionale che ha visto impegnate tutte le squadre della Statale.
Sono state giornate impegnative per i nostri team, che appena due settimane dopo le selezioni si sono subito confrontati con una competizione di questo calibro. Purtroppo, dato il poco tempo per consolidare le nuove squadre, in nessuna disciplina siamo riusciti a classificarci sul podio.
La pallavolo ha aperto il torneo, ma la stanchezza accumulata e la mancanza di conoscenza sul campo non hanno aiutato. Nonostante ciò, è molto evidente il talento dei ragazzi, come sottolineato dalle responsabili Manuela Motta e Imma Sicignano, che hanno sempre ribadito che se gli atleti avessero avuto la possibilità di prepararsi meglio, avrebbero sicuramente ottenuto grandi risultati. I pallavolisti e le pallavoliste della Statale si sono fatti valere nonostante le difficoltà, mostrando la loro competenza tecnica e dando il tutto per tutto. Ogni punto, fosse nostro o avversario, è stata una battaglia non solo bella da vedere ma anche da vivere!
“Abbiamo messo anima e corpo in ogni palla, ci abbiamo davvero creduto fino alla fine” hanno detto i ragazzi, usciti sconfitti ma soddisfatti.
Come per la pallavolo anche le squadre di basket erano appena uscite dalle settimane di selezione e non avevano affrontato più di due allenamenti. Gli atleti si sono sempre impegnati al massimo, riuscendo spesso a sfiorare la vittoria di pochi punti. Il coach Marco Sorrentino è molto soddisfatto di tutti i suoi cestisti, che sono riusciti a fare un buon gioco con un solo allenamento alle spalle. Come ci ha spiegato il coach gli avversari che si sono trovati davanti avevano molto potenziale individuale, ancor più evidente nel sistema squadra. Le nostre formazioni, invece, ad oggi, non hanno ancora avuto il tempo di incanalare tutto il potenziale in un talento collettivo.
Il calcio a 11 è stato particolarmente soddisfacente dal punto di vista tecnico. I calciatori statalini sono stati molto bravi a seguire le indicazioni del mister, che spesso hanno permesso loro di rimontare o pareggiare partite anche contro avversari molto più allenati. Gli equilibri del gruppo hanno subìto una scossa quando due membri della squadra, Matteo Chiaparin e Lorenzo Colarossi, si sono scontrati sul campo finendo per andare in pronto soccorso. Nulla di grave ma dato il coinvolgimento primario della testa nell’impatto è stato preferito fare degli accertamenti medici. Un incidente del genere, come ci ha spiegato un compagno di squadra dei ragazzi, è dato dalla poca conoscenza sul campo. La formazione del calcio a 11 è, infatti, quasi completamente nuova, i membri devono ancora imparare come lavorare insieme e in sinergia.
Le squadre di Futsal si sono dette non soddisfatte dei risultati ottenuti, ma sono comunque contente di come si sono comportati in campo, prestando sempre molta attenzione alle esigenze del team. La maschile in particolare ha avuto molte difficolta, i giocatori che la formavano erano in realtà specializzati in calcio a 11 e si sono dovuti confrontare con squadre che invece praticano come sport vero e proprio calcio a 5.
Per quanto riguarda il nuoto, la Statale ha partecipato con una squadra anomala, formata da ragazzi di Scienze Motorie appartenenti allo staff. I partecipanti scelti avevano tutti un passato da nuotatori, ma nessuno di loro praticava più questo sport a livello agonistico. Il livello della competizione si è rivelato in generale molto alto, un atleta belga presente ci ha detto che lui ha perfino gareggiato agli Europei. Quasi tutti i nostri atleti sono arrivati in fondo alla classifica, ma come hanno poi dichiarato si sono comunque divertiti molto.
Per quanto riguarda l’organizzazione del torneo, a detta di Gabriele Alberici, responsabile CUS, non è stata insoddisfacente. L’evento è stato impostato secondo delle regole molto rigide, volte a preservare la sicurezza dei partecipanti e dei membri dello staff dal COVID. “Tutti dovevano ricordarselo, è due anni che nessuna università fa niente di sportivo. Poteva essere organizzato quest’anno solo in Italia, perché negli altri stati non glielo permettevano.”, ha spiegato Alberici.
Il torneo ha permesso alle squadre di cominciare a formare un legame, sia dentro che fuori dal campo, che permetterà loro di affrontare i CMU (Campionati Milanesi Universitari) con una forza e consapevolezza maggiore.
Elena Guaitoli
19 Novembre 2021