BASKET – Ci sono partite faticose ancora prima che inizino. Sono quelle che da lontano arrivano portando tempesta e all’appello in campo sei già tutto zuppo.
Fortunatamente niente pioggia (al chiuso, ovviamente, non piove) per l’ultimo match della Statale femminile, ma difficoltà in abbondanza. L’appuntamento era per giovedì 4 aprile al campo Forza e Coraggio di via Gallura, ore 21.45. «Una partita in notturna» commenta la responsabile Isabella Centofanti prima del match. Le Verdi, rimpolpate delle assenze, si preparano così ad affrontare Bocconi (a casa loro), in una gara che si preannuncia tosta. Il primo quarto parte male per le nostre ragazze, con una squadra in difficoltà già dai primi minuti. Nonostante Bocconi presenti un gioco confusionario (sia in attacco che in difesa) e, in tutta onestà, non allo stesso livello tecnico delle Verdi, la Statale non trova la via del canestro. Un primo quarto che si chiude con un 8-6, gioco da oratorio e imprecazioni volanti. Il secondo, con una fatica incredibile da fuori a concretizzare, vede suonare la sveglia per le nostre atlete. Suona forte, tant’è che collezionano un filone di canestri che le porta a 24 punti, staccando le avversarie di un sonoro -10. Il terzo, come nelle migliori trame da film, vede il loro tracollo con Bocconi che recupera e veloce. La paura del canestro sembra animare le Verdi, o forse il tentativo stesso di segnare. Non aiuta certi episodi dubbi che rendono più complicata la gestione di una partita complicata. Un arbitraggio troppo inglese e una sfortuna sempre presente sulla nostra panchina sono il sunto di gran parte della partita. Recriminare non serve. Testa bassa e correre. Il sospiro di sollievo arriva nell’ultimo quarto quando con un piccolo parzialino si vola a +10 e si respira a pieni polmoni. La partita si conclude con un masticato 28 a 37 per la Statale in una partita che buona non è stata. Complicata fin dall’inizio, con alti e bassi di costanza e lucidità. Contro avversarie del genere il match è salvo, ma non è detto per le partite future.
Mattia Russo
11 Aprile 2019