Volley femminile – Si sono chiuse Lunedì 16 Ottobre le selezioni per il team di Volley femminile. Abbiamo intervistato una delle protagoniste.
Come per la precedente giornata di selezione, prima di prendere in mano il pallone, è Gabriele Alberici a parlare per spiegare, in maniera sintetica alle atlete non presenti lo scorso mercoledì, quali sono gli onori e gli oneri di far parte di una delle squadre sportive della Statale, ribadendo che gli aspetti più importanti sono riuscire a divertirsi e fare squadra dentro e fuori dal campo.
Al termine del discorso introduttivo si parte subito con un riscaldamento a terne che consente di condensare in un unico esercizio la parte dell’allenamento caratterizzata da corsa e andature, ed i lanci con la palla solitamente effettuati a coppie. Nella seconda parte della valutazione coach Panunzio ha voluto esaminare i fondamentali delle giocatrici con esercizi di palleggio, alzata e schiacciata. Nell’ultima parte di allenamento sono state formate quattro squadre dividendo le ragazze per il ruolo ricoperto, così da poter allenare i fondamentali in un modo più preciso e mirato.
Abbiamo intervistato una veterana della squadra, Rachele Agazzi, per farci un’idea su cosa vuol dire militare in una squadra della Statale.
Intervistatore: “Cosa studi? Che sport hai praticato e cosa vuoi fare da grande?”
Rachele Agazzi: “Studio Fisioterapia al secondo anno, nonostante giochi a pallavolo da quando ho 4 anni non vorrei lavorare in ambito sportivo, ma piuttosto con amputati e nuove tecnologie per la riabilitazione”.
I: “Come hai conosciuto il CUS e le sue attività?”
RA: “Sono venuta a conoscenza delle attività del CUS durante una lezione particolarmente noiosa di biologia. Mi sono messa a leggere tutte le mail non lette nella posta universitaria e ho scoperto che la sera dopo ci sarebbero state le selezioni per la squadra di pallavolo. Menomale!”
I: “Cosa hai trovato nella grande famiglia della Statale?”
RA: “Nella squadra ho trovato un punto fisso. Come studentessa fuori sede ero lontana da ogni cosa a me familiare, la squadra mi ha fatto sentire meno sola, apprezzata e felice.”
I: “Come pensi siano andate le selezioni? Il livello delle ragazze ti è sembrato elevato?”
RA: “Le selezioni sono andate bene, mi ricordo ancora quanto fossi agitata l’anno scorso e vederla da “interna” è stata un’esperienza strana! Il livello è veramente alto, il che è un problema con posti così limitati.
I: “Quali pensi debbano essere i primi passi per poter impostare al meglio la stagione?”
RA: “L’anno scorso abbiamo iniziato a rilento e dopo Natale siamo sbocciate. Di sicuro quest’anno l’obbiettivo sarà partire fin da subito con una marcia diversa. Questo lo possiamo fare solo partecipando sia fisicamente che emotivamente agli allenamenti! La grinta va allenata quanto la tecnica, bisogna mettere attenzione e passioni in ogni gesto dell’allenamento fino alla partita.
I: “Cosa si prova a far parte di una squadra della Statale?”
RA: “Far parte di una squadra della Statale è responsabilità e divertimento. Personalmente vuol dire concentrare l’agonismo di tanti anni passati a giocare a pallavolo in un progetto più piccolo ma egualmente stimolante!”
Come Rachele ci ha trasmesso, far parte del team della Statale vuol dire: passione, grinta e voglia di mettersi in gioco. Ormai la stagione sta per entrare nel vivo. Grazie alla determinazione di giocatrici come Rachele siamo sicuri che anche quest’anno la Minerva sarà la protagonista.