Intervista – Roberto Sergio, responsabile del CUS Statale, intervistato da “Marconi Radio aperta”, ci ha parlato della vita sportiva nel mondo dell’Università degli Studi di Milano.
In vista della ripartenza dell’anno accademico e delle selezioni per le squadre sportive dell’Università degli Studi di Milano, il responsabile del CUS Statale Roberto Sergio, ai microni di “Marconi Radio aperta”, ha spiegato come lo sport universitario stia riprendendo le attività seguendo le regole, sui progetti realizzati nonostante le difficoltà e quali sfide lo sport in università deve affrontare.
Le selezioni sono un’occasione di sport e socialità ma anche attenzione verso gli altri attraverso la prevenzione del contagio immagino.
Esatto, noi come Università e CUS Milano stiamo cercando di far ripartire lo sport e la socialità, essendo legati, anche professionalmente, al mondo sanitario sportivo di Milano, la nostra attenzione è rivolta in special modo alla sicurezza dei nostri collaboratori, atleti e genitori. Nonostante sia stato un anno difficile, insieme al CUS Milano, ASPES e l’Università degli Studi di Milano abbiamo deciso di proseguire con il lancio del nostro Futsal Project Accademia di calcio a 5 femminile.
Con la recente emergenza sanitaria c’è il rischio di non riuscire a completare l’organico delle squadre? Anche in virtù del fatto che molte delle lezioni universitarie sono ora erogate in modalità telematica.
Quest’anno molti corsi universitari ripartiranno con lezioni in presenza con l’obbiettivo di far ambientare le matricole nel contesto dell’università; sicuramente per il primo semestre gli studenti al secondo o terzo anno continueranno a frequentare le lezioni online. Per noi è ovviamente più difficile trovare studenti-atleti rispetto all’anno scorso, ma abbiamo la fortuna di possedere delle basi solide. Ad esempio, in relazione al nostro Futsal Project, la selezione delle giocatrici per i team di Serie C e Under 19 è iniziata con largo anticipo. Sempre nel rispetto delle norme, stiamo coinvolgendo di più i ragazzi delle superiori e non vediamo ostacoli nella composizione delle squadre, sicuramente sarà più difficile coinvolgere gli studenti fuori sede nelle squadre della Statale.
In questo periodo, sia scuola che università, si stanno muovendo per vivere un futuro e nel mondo sportivo universitario l’obbiettivo è di creare una realtà sportiva studentesca su modello americano? Ovvero dove lo sport, a prescindere dal corso di laurea, è parte integrante della vita universitaria?
Noi stiamo lavorando da anni con con questo obbiettivo e stiamo crescendo molto, soprattutto nel terzo settore. Inoltre gli effetti benefici dello sport sulla carriera universitaria sono evidenti attraverso dei voti più alti e una forma mentis più orientata alla collaborazione e alla competizione, soprattutto per superare i propri limiti. Ovviamente la realtà sportiva nella nostra università non è ancora evoluta quanto negli atenei anglo-americani o tedeschi; però con le nostre squadre partecipiamo a numerosi tornei internazionali con lo scopo di far conoscere ai ragazzi altre realtà sportive e permettere loro di confrontarsi con studenti universitari provenienti da tutto il mondo. Il nostro obbiettivo primario rimane quindi unire sport, università e lavoro. Infine introdurre gli studenti in nuove realtà inserendoli nelle vaste connessioni del mondo sportivo universitario milanese.
22 Settembre 2020