Basket maschile – Il blackout iniziale, poi il dominio assoluto, alla fine rimane tanto amaro in bocca. Al Crespi Sport Village, il 4 febbraio, è andata in scena una partita dalle mille emozioni tra la squadra di capitan Pacenti e Bicocca.
Ci si gioca il terzo posto e un ruolo importante nei playoff, ma il primo quarto per la Statale è da dimenticare. Dopo un inizio punto a punto, la squadra esce totalmente dal campo e lascia spazio alle iniziative avversarie. Gli ospiti riescono a eludere troppo facilmente la difesa della Verde, che non riesce mai ad apportare le giuste contromisure al gioco di Bicocca. Sotto canestro, i rimbalzi sono sempre preda degli avversari, che muovono velocemente il pallone, sono più concentrati e riescono a giocare di squadra. Cosa che non riesce agli statalini. Dopo un parziale di 0 – 12, siamo sotto di 7 al suono della prima sirena: 13 – 20.
Il secondo quarto segue lo stesso copione. Coach Sorrentino è tarantolato in panchina perché vede i suoi ragazzi non focalizzati sul match. Si commettono troppi falli ingenui, le transizioni offensive sono imprecise e gli attacchi, quindi, nulli, ed anche dalla lunetta si fatica. La difesa non è ancora solida e subiamo troppo la rapidità avversaria. Il nostro palleggio arranca, segno di un nervosismo palese, dettato dall’incapacità di non riuscire a traslare sul campo quello che si prova durante gli allenamenti. Il divario, all’intervallo lungo, aumenta: 24 – 36.
Il terzo quarto è tutta un’altra storia. Il coach ha ribaltato completamente la Verde nei 10 minuti di pausa. Sul parquet, c’è un’altra squadra. La difesa torna a essere aggressiva, torna ad essere quel muro inespugnabile che vuole il coach. La Verde riesce ad aumentare i giri del motore in attacco: si va ad una velocità doppia rispetto all’avversario, i contropiedi ora funzionano ed entrano anche le bombe da 3. Questa maggiore concentrazione porta alla conquista sia dei rimbalzi offensivi che difensivi, costringendo Bicocca a spendere molti falli. Ma ciò che sorprende maggiormente sono le azioni d’attacco: movimenti perfetti e rapidi, assist da manuale e appoggi facili al tabellone. Un solo quintetto è in campo: è quello della Statale. Il parziale del quarto dice 26 – 8 e la rimonta è completata. Anzi, si mette la freccia: ora la Verde è avanti 50 – 44.
L’ultimo quarto è molto teso: si gioca punto a punto, Bicocca sembra aver ritrovato il proprio ritmo; mentre gli statalini sembrano un po’ frenati. Dopo 5 minuti di gioco, torniamo a segnare su azione. Gli ospiti provano a scappare negli ultimi 75’’ di partita, ma due tiri dai 6 metri e 75 di Coradeschi ci rimettono in carreggiata. Negli ultimi 11’’ succede di tutto: l’arbitro chiama un antisportivo, per un fallo volontario contro Statale, e il coach si scatena. Bicocca allunga in maniera decisiva, a nulla serve la bomba finale di Lai. Finisce così, 66 – 68 con tanta amarezza e delusione per una partita che poteva finire diversamente se si fossero prese decisioni differenti.
Ne è convinto Leonardo Coradeschi che, a fine partita, crede come alcune chiamate arbitrali abbiano influenzato il finale. Nonostante ciò, nell’analizzare la partita, ci parla di un quintetto che ha staccato la spina nel primo tempo, sbagliando l’approccio; mentre nel terzo si è giocato con una diversa convinzione e un diverso atteggiamento. Alla fine, però, rimane il rammarico di una partita giocata punto a punto nel finale e scappata via in questo modo.
Coach Sorrentino, invece, commenta una partita approcciata non nel migliore dei modi, a causa di un’eccessiva ansia nei ragazzi, che sapevano quanto fosse importante l’incontro. Ammette di aver, forse, sottovalutato la forza della compagine avversaria. Ma ciò che gli è piaciuto meno è stato l’atteggiamento difensivo: troppo passivo e rinunciatario. Infatti, lo strepitoso terzo parziale è dipeso proprio dalla grande intensità messa in campo dalla squadra nel difendere.
Nell’intervallo lungo, ci racconta di come ha risvegliato il gruppo, focalizzandosi più sull’aspetto emotivo che su quello tecnico; sapendo che, se manca uno spirito comune è difficile riuscire a imporsi. Ed è proprio quello che è successo nei primi 20 minuti di partita. Tornando sull’episodio arbitrale nel finale, il coach reputa quella chiamata errata, sottolineando come gli ultimi decisivi secondi non sono stati diretti al meglio.
Una sconfitta difficile da digerire perché poteva essere la serata della grande rimonta. Ma si deve ripartire con la forza, la grinta, lo spirito che i ragazzi sono riusciti a mettere in campo nel secondo tempo, dimostrando davvero cos’è la Statale.
Francesco Martignano
5 Febbraio 2020